AI e innovazione dei processi di selezione: a che punto siamo?

Simone Patera
Simone Patera
Co-founder & HR Consultant

L’utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale è sempre più diffuso all’interno del mondo HR con l’obiettivo di migliorare i processi di Talent Acquisition e Talent Attraction all’interno dell’azienda. L’80% degli HR leader infatti menziona la Talent Acquisition tra i primi 10 problemi strategici della funzione HR (Gartner 2022). Al tempo stesso questi professionisti individuano nell’utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale una serie di promesse volte a fronteggiare questo problema. Tali strumenti, infatti, sono sempre più visti come potenti alleati per trovare talenti passivi, per migliorare la candidate experience, lavorare sul de-biasing dei giudizi dati dai professionisti della selezione e velocizzare la prima fase di screening. La loro forza risiede soprattutto nella capacità di facilitare valutazioni e decisioni considerate oggettive, in quanto esito di un'analisi basata su dati quantitativi. 

I pionieri dell'innovazione vedono già i primi risultati

Come visto in apertura, è indubbio che i professionisti del mondo delle risorse umane stiano sempre più riconoscendo il valore delle soluzioni basate su tecnologie di AI per ottimizzare i processi di selezione. Secondo un recente studio di Eightfold AI il 41% degli HR leader pianifica di effettuare ulteriori investimenti nei prossimi mesi nell’uso di tecnologie di AI volte a supportare la funzione di hiring. Tra chi lavora già da qualche tempo con questi strumenti innovativi, intanto, si diffonde sempre più un consenso intorno ai benefici che l'AI porta in azienda. Il 63% dei rispondenti di un sondaggio di McKinsey riporta infatti che l’introduzione di strumenti AI nei processi di selezione ha determinato una riduzione delle tempistiche e dei costi.


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Barriere all'utilizzo dell'AI nei processi di selezione

Non mancano però alcune barriere all'implementazione di strumenti innovativi ed effetti indesiderati. In parecchi contesti permangono ancora non poche resistenze riguardo l’utilizzo di strumenti AI per le attività che fino a poco tempo fa erano una prerogativa esclusivamente umana. Tra i preconcetti più diffusi vi è per esempio quello che vede nell'AI un fattore di deumanizzazione in un mondo - quello HR - che poggia i suoi fondamenti proprio sulla relazione umana. Guardando poi all'aspetto economico, soprattutto in contesti con processi aziendali già strutturati i costi per l'implementazione di questo tipo di tecnologie possono rivelarsi spesso molto elevati. Questo naturalmente ne rende più difficile l’adozione da parte delle aziende.

Come supportare le aziende negli sforzi innovativi

Per oltrepassare queste resistenze e agevolare l’adozione e l'implementazione di tali tecnologie, è necessario che le aziende che offrono servizi di tecnologie AI e gli stakeholder delle aziende utilizzatrici lavorino di comune accordo. Il vero salto verso l'innovazione si potrà compiere solo nel momento in cui verranno sviluppate tecnologie di AI capaci di facilitare le pratiche del mondo HR sotto tutti i punti di vista, partendo dalla modalità di creazione e strutturazione degli algoritmi per arrivare fino all'implementazione e dell'inserimento della tecnollogia nei processi preesistenti. Soltanto questa collaborazione potrà rendere possibile la realizzazione di quegli algoritmi in grado di rispettare e custodire i valori e i principi della relazione umana propri del mondo HR.

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